Come vivere il presente e affrontare il futuro

Bella esperienza quella vissuta Giovedì 30 Aprile quando molti membri del club si sono incontrati sulla piattaforma Zoom per parlare e confrontarsi sul tema del Coronavirus, e di come influisce sul nostro stile di vita.

Due i relatori, Silvia Guetta insegnante e Giuseppe Giordano coach laureato in chimica farmaceutica militare, che grazie anche al contributo di slide molto dettagliate, hanno relazionato sul tema della comunicazione giornalistica di questo particolare periodo storico, ma anche esposto punti di vista su come affrontare il prossimo futuro.

“Quella di questi ultimi due mesi possiamo definirla un vera e propria informazione di guerra” – racconta Silvia Guetta – “il lessico ci ha in qualche modo trasmesso paura, e come si sa, quando si ha paura si tende a non agire, a non fare niente. Devo anche aggiungere che questa informazione, a mio parere, è stata anche confusa, sui numeri per esempio: chi è contagiato e chi malato, molte persone non hanno compreso la differenza. Questa confusione genera paura sia negli anziani che nei bambini, la paura crea indebolimento psicofisico.”

Come facciamo a riprendere le forze per uscire? Cosa ognuno di noi può fare?

“Il consiglio è di pensare ad una rinascita, ed a un recupero di noi stessi” – prosegue Giuseppe Giordano – “anche se consapevoli che la normalità di un tempo non la riotterremo più. Le signore sono tornate a cucinare a fare l’uncinetto, hanno riscoperto quindi momenti e attività forse perdute o dimenticate. Dovremo salvaguardare noi stessi, ma diventerà sempre più importante anche assistere e confortare gli altri, la distanza non è sociale ma solo fisica. E’ importante restare attivi, mantenere le passioni per qualcosa, ricoprire le cose semplici che ci tengono vivi, che prima non avevamo tempo di valorizzare. La situazione attuale è un preludio ad un nuovo domani, iniziate a sognare qualcosa che in questi due mesi abbiamo dimenticato.”

I temi del confronto, che è durato oltre un’ora, si è poi spostato sulle tecnologie che in questo periodo abbiamo, per forza o per necessità, imparato a conoscere ed usare, come le piattaforme per le relazioni, che hanno avuto un grande successo tra i giovani e meno giovani.

Abbiamo bisogno di creatività, concludono i relatori, per poter salvaguardare anche le piccole imprese, i negozi di paese, non c’è una sola soluzione al problema, la soluzione siamo solo noi.

“In questo periodo ai rotariani che sono per loro natura empatici è mancata la possibilità di incontrarsi fisicamente” -dichiara la presidente Rita Pelagotti – “come a tutta Italia ed a tutto il mondo. Ma i rotariani sono resilienti e sanno con elasticità adattarsi alle situazioni cercando di portare il proprio contributo agli altri, quindi non sono mancati service a beneficio del covid 19, il Rotary ha donato oltre 500.000 euro. Per fornire attrezzature pasti etc.. Il Rotary poi si è dotato celermente degli strumenti di connessione sul web e non ha mancato di vivere il proprio stare insieme con queste esperienze di connessione che hanno dato gioia e connessione perché come dice lo slogan divisi ma uniti. Non sono mancate cha ed indovinelli che hanno allietato la solitudine di chi non può raggiungere impropri cari e grazie alla capacità di ognuno si é creata una catena di solidarietà, amicizia e affetto che sono gli ingredienti del nostro stare insieme.”

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