Fare il presidente è stato molto gratificante, ma è stato anche molto impegnativo e spesso mi è stato difficile conciliare l’attività rotariana con i miei impegni lavorativi, oltre che con il mio stato d’animo non sempre diciamo adeguato.
Ma sono contento di averlo fatto e ritengo che la rotazione degli incarichi sia, oltre che un valore del Rotary (simbolo stesso è una ruota), un preciso impegno di disponibilità per ciascun socio di occuparsi per un anno della gestione attiva del Club, che consente anche di conoscere meglio i soci, i meccanismi di funzionamento del Club e di interrelazione con gli altri Club e gli organismi territoriali, Distretto , Rotary International, Rotary Foundation.
Ma soprattutto l’anno di presidenza mi ha consentito di conoscere più a fondo i valori, gli ideali e le iniziative del Rotary (questo Club di servizio mondiale). Ecco, proprio questa globalità del Rotary fa riflettere: è un Club che ha oltre 32.000 Club locali in 200 paesi, oltre 1.200.000 soci, con valori condivisi di solidarietà, di amicizia, di spendersi per gli altri, pur nell’ambito delle diverse caratteristiche geografi che, economiche, culturali e sociali.
Quello che unisce i rotariani nel mondo sono appunto i valori, che però vengono interpretati e declinati in modo diverso da continente a continente, da regione a regione. Proprio per questo non dobbiamo fissarci su un format di Club preciso e immodificabile.
Il mondo in cui viviamo, anche locale, è in continua evoluzione e anche il Rotary deve interpretare al meglio i cambiamenti, attrarre nuove forze, proporre nuovi progetti e realizzare nuove iniziative. Ecco pertanto l’esigenza di attualizzare sempre di più il modo di essere e fare Rotary, per aggiornare un modello che forse necessita di essere aggiornato, anche eventualmente rivedendo le modalità dei nostri incontri settimanali, e che deve essere rivolto sempre più alle nuove generazioni, pur mantenendo le nostre tradizioni e le nostre risorse umane. Sotto questo profi lo ho cercato di coinvolgere di più i soci, è stata un’attenzione come dire introspettiva, all’interno del nostro Club, pur non venendo meno ad un altro aspetto fondamentale, quello della presenza all’esterno, nel mondo soprattutto della solidarietà sociale così attivo, come abbiamo potuto verificare nel corso dell’anno, nel nostro territorio di appartenenza, e portando ad attuazione numerosi services, alcuni tradizionali altri innovativi.
Ho cercato di valorizzare al meglio i rapporti con il Rotaract, che ringrazio per la collaborazione a tante nostre iniziative, e che ritengo fondamentale come elemento di sviluppo dell’effettivo del Club. Accendere la luce del Rotary e sul Rotary era il motto-obiettivo del Rotary International di quell’anno: “Light up Rotary”. Non ci sono riuscito pienamente e fi no in fondo, ma ho cercato di farlo, perchè ci credevo.
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