“Le società pubbliche nel contesto attuale”, la lezione di Stefano Pozzoli

Giovedi 4 aprile abbiamo avuto un relatore di eccezione il Prof. Stefano Pozzoli che, presso il Sina Villa Medici  ha tenuto una lezione sulle Società pubbliche nel contesto attuale.

Il Prof. Stefano Pozzoli ha collaborato con Carlo Cottarelli nella redazione del celebre “Programma di Razionalizzazione delle Partecipate locali” che poi ha inspirato la Riforma Madia.

Testo radatto dalla ns. socia commercialista Stefania Mariotti:

Un breve excursus sulla formazione del debito pubblico in Italia, sulla tipologia di spese pubbliche sostenute, sulla costituzione di partecipate pubbliche e sulla successiva necessità della dismissione di alcune di esse.

Il debito pubblico (o debito delle amministrazioni pubbliche) è un’esposizione dello Stato Italiano e degli enti locali nei confronti di altri soggetti economici.

A febbraio 2019 il debito pubblico si è attestato a quasi 2.364 miliardi di euro, è un massimo assoluto per il debito pubblico italiano.

La formazione dello “stock” di debito pubblico in Italia avviene negli settanta / ottanta. La situazione non migliora con la Seconda Repubblica, infatti nel periodo 1992/1994, mentre si susseguono governi tecnici, il debito pubblico sale ancora.

L’introduzione dell’euro (2002) produce, nel nostro Paese, una riduzione dei tassi di interesse, fattore che avrebbe potuto portare ad un decisivo abbattimento del debito pubblico, ma purtroppo anche in questi anni il debito incrementa. A peggiorare la situazione è l’utilizzo del debito principalmente per le spese correnti anziché per le spese destinate ad investimenti.

Il debito pubblico impone la necessità da parte dello Stato e degli enti pubblici di procedere alla sua copertura finanziaria e al suo contenimento. A tal fine viene maturata l’idea di costituire società controllate dagli enti pubblici con lo scopo di ridurre spesa e debito pubblico.

Le società di capitali il cui Stato o ente pubblico diventa socio si chiamano “partecipate”, perché, appunto, lo Stato o un ente pubblico “partecipa” alla compagine sociale, acquisendo diritti e doveri a seconda della quota detenuta.

Gli effetti sono ben diversi da quelli prospettati, con la costituzione delle partecipate il debito pubblico viene accumulato dalla miriade di società che lavorano con gli enti locali e di cui Stato ed enti locali sono i loro unici azionisti.

Le partecipate registrano perdite che aggravano i conti pubblici lo dimostrano i dati del 2015 ossia dell’anno precedente alla formazione della legge Madia.

Questo scenario rende necessaria la riforma Madia (decreto legislativo n. 175 del 2016) che prevede la revisione delle partecipate pubbliche creando l’obbligo di dismissione per quelle che registrano perdite nei loro bilanci.

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