Nella mattinata di sabato 8 febbraio, in qualità di guida turistica abilitata, ho avuto il piacere di accompagnare un nutrito gruppo di Soci del RC Firenze Lorenzo il Magnifico, insieme ad alcuni soci di altri Club, oltre che a vari parenti e amici, in una visita alla Cappella Brancacci, situata all’interno della chiesa di Santa Maria del Carmine, e poi alla Basilica di Santo Spirito.
La prima, commissionata dal politico e ricco mercante fiorentino Felice Brancacci, a partire dal 1424 fino al 1428 fu affrescata in maniera mirabile inizialmente da Masolino e Masaccio e poi completata negli anni ’80 del Quattrocento da Filippino Lippi.
Le storie raffigurate trattano della vita e dei miracoli di San Pietro, scelti in onore e in riferimento di un avo del Brancacci che si chiamava appunto Pietro (o Piero) e che aveva fatto costruire la cappella di famiglia a partire dagli anni ’60 del Trecento. Masolino dapprima, poi Masaccio e infine Filippino Lippi rappresentano queste storie antiche “catapultandole” in un contesto scenografico che appartiene alla Firenze rinascimentale della loro epoca, e così si possono ammirare scorci paesaggistici che, pur raccontando la vita di San Pietro, evocano luoghi e atmosfere della Firenze quattrocentesca.
Le scene affrescate più celebri sono il Tributo (che cela il riferimento alla Legge sul Catasto entrata in vigore a Firenze nel 1427), il Battesimo dei neofiti, la Predica di San Pietro, fino ad arrivare ad alcuni miracoli, come la Resurrezione del figlio di Teofilo (nel quale è possibile ammirare un autoritratto di Masaccio, di Masolino e del Brunelleschi), la Guarigione dello zoppo, la Resurrezione di Tabita, San Pietro risana gli infermi con l’ombra, fino ad arrivare alla Crocifissione di San Pietro (in cui si scorge l’autoritratto di Filippino Lippi). Tuttavia, la narrazione pittorica prende avvio con le potenti immagini del Peccato originale e della Cacciata dal Paradiso terrestre, dove i due artisti rappresentano Adamo ed Eva in modo molto puntuale e al tempo stesso drammatico.
Abbiamo poi proseguito la visita alla meravigliosa Basilica di Santo Spirito, gioiello dell’Oltrarno e splendido progetto architettonico di Brunelleschi. Quartier generale dell’ordine Agostiniano, è stato il luogo dove hanno mosso i primi passi personaggi del calibro di Petrarca e Boccaccio. Al suo interno, oltre a mirabili quadri di Filippino Lippi, Alessandro Allori, Maso di Banco e tanti altri, abbiamo potuto ammirare lo stupefacente Crocifisso ligneo eseguito a soli 17 anni da Michelangelo Buonarroti. La storia di questo crocifisso (oltre alla sua bellezza) è molto particolare: inizialmente collocata sull’altare maggiore della Chiesa, alla fine del Cinquecento è stato spostato in un luogo più appartato, cosa che ne aveva fatto perdere le tracce. Fortunatamente, nel 1964 una studentessa tedesca, Margrit Lisner, riconobbe il Crocifisso come opera del Buonarroti, nonostante le ridipinture ottocentesche che ne avevano in parte alterato l’aspetto originario. Infine, nel Chiostro del Parigi abbiamo ammirato una parte dell’antico refettorio decorato con splendidi affreschi di Bernardino Poccetti, testimonianza del ricco patrimonio artistico della basilica.
La visita alla Cappella Brancacci e alla Basilica di Santo Spirito è stata un’occasione preziosa per riscoprire la bellezza e la storia della nostra città. Un sentito ringraziamento a tutti i Soci del Rotary Club Firenze Lorenzo il Magnifico e naturalmente al nostro Presidente, Raoul Masini, per aver reso possibile questa esperienza. L’entusiasmo e la partecipazione di tutti ci hanno spinto a programmare nuove visite guidate in futuro, con l’obiettivo di continuare ad esplorare il nostro grande patrimonio artistico e culturale.
Simone Rocca
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