“La Stagione perduta: come il Teatro sopravvive e pensa al futuro“, un incontro con gli artisti

Giovedì 29 aprile 2021 alle ore 21,00 si è svolto l’incontro online “La Stagione perduta: come il Teatro sopravvive e pensa al futuro“, Interclub organizzato dal Rotary Club Lorenzo il Magnifico e Rotaract Club Firenze Bisenzio, con Service a favore del Teatro Puccini di Firenze.

Sono intervenuti all’incontro interattivo – condotto da Claudia Bandini, presidente del Rotaract Club Firenze Bisenzio, e dal cantautore e musicista Ruggero, al secolo Filippo Lazzari – Daniela Morozzi, attrice di teatro, cinematografica e televisiva, nota anche grazie alla serie tv “Distretto di Polizia”, l’attore, regista e doppiatore Lorenzo Degl’Innocenti, ex allievo di Giorgio Albertazzi e Arnoldo Foà, vincitore di un David di Donatello e del Nastro d’argento per il cortometraggio “Lotta Libera”, e l’artista Andrea Muzzi, anch’egli regista e sceneggiatore, oltre che attore comico di teatro e di cinema. Infine, hanno partecipato all’iniziativa anche Lorenzo Luzzetti, direttore artistico del Teatro Puccini, e Cristina Giani, presidente dell’Associazione Culturale Teatro Puccini.

L’evento si è aperto subito con il buon umore grazie all’esibizione di Andrea Muzzi che ha divertito i presenti recitando un brano tratto da “All’alba perderò”, lo spettacolo teatrale scritto insieme a Marco Vicari e in programma al Puccini poco prima che l’emergenza sanitaria ne decretasse la chiusura.

“Il mondo artistico è stato chiuso senza troppi fronzoli, almeno rispetto ad altri settori, un fatto che mi fa venire in mente una domanda: l’arte come viene vista dalle persone? Qual è il suo valore nella vita di tutti noi?”, con questa riflessione Ruggero apre il dibattito.

“Il fatto è che siamo la Cenerentola dei bilanci pubblici – sostiene Daniela Morozzi – siamo relegarti alla sfera del tempo libero, non veniamo vissuti come qualcosa di indispensabile per la ricostruzione di questo paese. La priorità è senza dubbio la salute ma ci hanno silenziato e  non ci hanno utilizzato come avremmo potuto fare, in una linea trasversale della società, come ad esempio a scuola, nella Dad. Ci sono stati momenti in cui l’Italia era in giallo, hanno riaperto le vie dello shopping e noi siamo rimasti chiusi. L’ho trovato disumano. Il mondo della cultura serve da collante, serve alla tenuta psichica del paese, soprattutto in un momento difficile come questo”.

“Questa pandemia è stata una spietata radiografia, – aggiunge Andrea Muzzi – chi governa questo paese non ha la minima idea di cosa sia questo mondo. La riprova è che tutte le volte che hanno proposto ipotesi di soluzione sono risultate strampalate, ideate da persone lontanissime dal nostro settore. Io auspico la presenza di una guida, una figura competente che ci aiuti. Poi ammetto che il nostro settore è stato sempre molto disunito e spero che ora si vada in una direzione diversa, dobbiamo fare gruppo”.

“Sottoscrivo tutto quello che è stato detto. – commenta Lorenzo Degl’Innocenti – Mi viene in mente la teoria del bullone: qualcosa che viene creata per tenere salda una ruota di uno scooter e salva la vita, ha un’utilità. Noi artisti creiamo ‘bulloni’, ma per qualcuno questo non ha valore. Ricordiamo poi che quando parliamo di questo mondo esiste anche la concretezza, i numeri. Ad esempio, tra noi ci sono anche i formatori, che insegnano e non sono riconosciuti come tali. Per ripartire noi artisti dobbiamo superare l’individualismo, dobbiamo fare un’operazione di grande empatia, pensando anche al territorio”.

In un momento di chiusura come questo, molti teatri hanno scelto di proporre spettacoli in streaming. Ruggero chiede al direttore artistico del Puccini come si è posto il teatro di fronte a questa scelta.

“Noi siamo contrari allo streaming, lo spettacolo dal vivo, come suggerisce il nome, non può essere trasmesso on line, è importante il contatto umano, l’emozione, l’applauso e l’unicità di uno spettacolo a teatro. – risponde Luzzetti – Io non so quale può essere il futuro del teatro, chissà che non nasca una nuova forma di espressione. Le persone da tempo vengono poco a teatro e al cinema, penso che sia una disabitudine psicologica, un problema culturale che va affrontato anche se non sono molto ottimista. Anche la riapertura dei teatri è problematica: abbiamo bisogno di una programmazione, va messa in moto una macchina molto complessa. Chi prende alcune decisioni, purtroppo, non conosce il nostro settore”.

“Le cose possono cambiare se riusciamo a immaginare il futuro. –  interviene ancora Daniela Morozzi – La cultura ha bisogno di connessione, di condivisione di pensiero creativo. Se non ci mettiamo insieme come collettivo di artisti, se non veniamo utilizzati così, è impossibile. Dobbiamo pensare insieme come stare meglio. Sono arrabbiata ma sono certa che troveremo una soluzione”.

“Un altro problema grandissimo è quello del coprifuoco. – aggiunge Luzzetti – Il pubblico del teatro non è abituato e non sempre può venire dopo un certo orario. Anche il cinema all’aperto non si può fare. Noi come teatro Puccini pensiamo a una riapertura tra settembre e ottobre ma abbiamo bisogno di riprogrammare e ci vuole tempo. Purtroppo la rappresentanza a livello istituzionale del nostro settore è delegata quasi completamente alle grandi istituzioni che hanno dei problemi e delle esigenze molto diverse dalle nostre”.

A questo punto interviene Cristina Giani, presidente dell’Associazione Culturale Teatro Puccini: “Non si può pensare di aprire i teatri ad aprile, quando noi di solito in questo mese li chiudiamo, finisce la stagione. Significa non conoscere il nostro settore. Voglio però dire che il teatro è un luogo sicuro, noi abbiamo speso un sacco di soldi per sanificare e migliorare il Puccini e non posso pensare che gli spettatori non abbiano voglia di tornare. Noi vogliamo mandare avanti questo teatro, amiamo il nostro lavoro e facciamo di tutto perché sia così”.

Pietro Lombardi, presidente del RC Lorenzo il Magnifico, condivide questa fiducia nella rinascita del mondo dello spettacolo e, dopo aver letto la preghiera del rotariano, ha ringraziato gli artisti per la bella serata.

Silvio Bonanni, socio del Rotary Firenze Nord è intervenuto sottolineando che le istituzioni spesso sembrano scollegate dai problemi reali del territorio, purtroppo in tutti i settori.

Gli interventi degli artisti sono stati molto interessanti e ricchi di spunti di riflessione, come hanno ribadito Ruggero e Claudia Bandini. Gli attori sono il motore del nostro spirito e Firenze, ci auguriamo, tornerà a essere la città che “irraggia energia”, come diceva Giorgio La Pira.

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