Il Meccanismo Europeo di Stabilità: fra criticità e opportunità | VIDEO

Giovedì 9 Luglio si è svolto, tramite la piattaforma zoom, un incontro sul tema della stabilità europea, relatore Giorgio Ricchiuti, professore Associato di Politica Economica e per l’ Impresa Università degli Studi di Firenze.

Il ricorso per l’Italia ai finanziamenti da parte del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) monopolizza il dibattito politico di questo periodo di pandemia pertanto si rendono necessarie alcune informazioni al fine di orientarsi.

Il MES viene creato per compensare alcuni disallineamenti che sono sorti con la realizzazione dell’Euro. La chiara mancanza di un Governo Federale che potesse congiungere una politica monetaria europea alle diverse individuali politiche fiscali dei 19 Paesi appartenenti all’Euro ha reso necessario la creazione di un’organizzazione internazionale.

Il MES giuridicamente ha profili peculiari, è organismo di diritto privato lussemburghese (dove ha la sede) e organismo di diritto pubblico perché i soci sono tutti i Paesi che adottano l’Euro.

Attivo dal 2012, questa organizzazione ha lo scopo di mantenere stabilità finanziaria nella zona Euro e di aiutare, in caso di crisi, gli Stati che ne fanno parte.

Per richiedere finanziamenti al MES un Paese deve dichiarare di non essere in grado di accedere ai prestiti sul mercato o per tassi troppo elevati o per mancanza di creditori disposti a finanziarlo. Tale dichiarazione di difficoltà viene sottoposta ad accertamento da parte della Commissione Europea, che valuta lo “stato di salute” del Paese. A giudizio positivo della Commissione Europea segue la sottoscrizione tra MES e Stato finanziato di un Memorandum di Intesa contente, oltre ai dettagli del finanziamento, le misure necessarie che lo Stato richiedente l’aiuto deve doverosamente adottare.

Qualora lo Stato finanziato non rispetti le condizioni sottoscritte nel Memorandum, il MES può o richiedere la restituzione del prestito o togliere allo Stato il diritto di voto.

Nel periodo pandemico viene creato un apposito programma di intervento, il PEP, che prevede come condizioni alla base del finanziamento interventi sanitari nel Paese finanziato, misura questa valida solo per il periodo di pandemia.

Il ricorso al finanziamento del MES presenta un rischio però (da qui l’insorgenza del dibattito politico a cui stiamo assistendo) in quanto lo Stato, che se ne avvale, deve dichiarare la propria difficoltà ad accedere ai finanziamenti sul mercato e questo può avere come effetto secondario l’incremento dello spread (ossia dei tassi su finanziamenti). Un aumento del costo degli interessi neutralizzerebbe il vantaggio del MES.

Per questo le incertezze su questo strumento hanno dato spazio alla idealizzazione di altri finanziamenti tra cui i “Recovery Fund”.

 

Relazione scritta da Stefania Mariotti

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