Nella mattinata di sabato 8 marzo, il nostro socio Simone Rocca, guida turistica abilitata, ha condotto una visita guidata alla Chiesa e al Cenacolo di Ognissanti, accompagnando un nutrito gruppo di soci, loro parenti e amici.
La Chiesa di Ognissanti, costruita a partire dal 1251 dall’Ordine religioso degli Umiliati (originario della Lombardia, soppresso nel 1571 con l’accusa di Calvinismo ed entrato in contrasto con l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo), ha subito nel corso dei secoli numerosi riadattamenti. Nonostante questo, la chiesa per fortuna custodisce ancora opere di straordinario valore, tra cui il meraviglioso Crocifisso ligneo di Giotto del 1315, conservato in Sagrestia, resti di affreschi di Taddeo Gaddi e, lungo i lati della navata, gli affreschi del Compianto su Cristo morto e della Madonna della Misericordia di Domenico Ghirlandaio, commissionati dalla potente famiglia Vespucci. Di particolare interesse anche l’affresco di Sant’Agostino nello studio di Sandro Botticelli e quello di San Girolamo nello studio del Ghirlandaio.
Ciò che rende questa chiesa ancora più celebre oggi è la presenza della lastra tombale e della sepoltura di Alessandro Filipepi, meglio conosciuto come Sandro Botticelli, nato nei pressi dell’edificio, nell’attuale via del Porcellana. Inoltre, abbiamo potuto ammirare la tomba di Carolina Bonaparte, sorella di Napoleone e moglie di Gioacchino Murat, qui sepolta dopo essere rimasta in esilio a Firenze a seguito della caduta del fratello.
La visita è proseguita con l’approfondimento sulla Cappella Maggiore, ristrutturata a partire dal 1600 e di patronato dei Bardi di Vernio, che un tempo ospitava la Madonna di Ognissanti di Giotto, oggi conservata agli Uffizi.
Attraversando il Chiostro, abbiamo poi raggiunto il Cenacolo del Ghirlandaio, dove è custodito l’affresco dell’Ultima Cena che dona a questo antico refettorio un’atmosfera quasi magica. L’opera si distingue per la sua modernità e ricchezza di dettagli: gli Apostoli sono raffigurati con grande espressività, la tovaglia è finemente ricamata con il Punto Assisi e la parete di fondo sembra aprirsi su un ipotetico Paradiso terrestre. Qui compaiono uccelli che si affrontano in una lotta simbolica tra bene e male, alberi di cedro e arance – frutti del Paradiso e simboli di salvezza e vita eterna – insieme ad altri elementi iconografici significativi: le albicocche, simbolo del peccato, le ciliegie, allusione al sangue di Cristo, e il pavone, emblema di immortalità. Di particolare interesse anche le sinopie, i disegni preparatori dell’affresco, realizzati con una matita ricavata dalla tipica terra rossastra della città di Sinope (nell’attuale Turchia), che rivelano le differenze tra l’idea iniziale e la versione definitiva dell’opera.
Questa esperienza, accolta con entusiasmo da tutti i partecipanti, ha rappresentato un’importante opportunità per approfondire la conoscenza di uno dei gioielli artistici e storici di Firenze. Il nostro Presidente Raoul Masini, che ha fortemente sostenuto e voluto questa iniziativa insieme a Simone Rocca, ha espresso infine grande soddisfazione, sottolineando quanto sia fondamentale promuovere e preservare il patrimonio culturale cittadino e rimarcando il contributo del Rotary anche nella divulgazione della conoscenza artistica e storica.
Testo di Simone Rocca
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