Scudi di San Martino, tutti i premiati e le motivazioni

Da trentaquattro edizioni gli Scudi di San Martino rappresentano una delle onorificenze più significative della nostra regione. Celebrano e valorizzano chi si è distinto per altruismo, amore disinteressato, generosità. Tengono alto il nome e la cultura della Toscana, sono il segno distintivo della solidarietà più vera”.

Dal 1984 fino ad oggi, in prossimità dell’11 novembre, giorno in cui la Chiesa cattolica celebra San Martino, vescovo della città francese di Tours, famoso per generosità ed umanità, l’Istituto premia la solidarietà umana, anche con lo scopo di stimolarne e incrementarne il valore. “Il premio – ha spiegato Giani – riprende lo spirito e il valore di San Martino: l’altruismo che ha dimostrato con il suo gesto di donare a un mendicante metà del proprio mantello per salvarlo dal freddo”.

“Posso assicurare che non esiste Comune in cui non vi sia una chiesa, una cappella o un luogo intitolato a San Martino” ha detto ancora il presidente, citando il tour istituzionale intrapreso all’inizio della legislatura e che lo ha portato, ad oggi, a visitare 264 Comuni.

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ANONIMO LIVORNESE

Il racconto di una storia esemplare è quello che ci giunge da Livorno.Il protagonista ha voluto restare anonimo, ma il suo gesto è immenso e degno di tutta nostra attenzione.

Un cittadino livornese, Alessandro, 46 anni, disabile, viene licenziato e come se non bastasse anche sfrattato. Per lui tutto è p erduto, è sull’orlo della disperazione quando arriva il lieto fine: un benefattore ha comprato la casa dove lui abitava, finita all’asta, e gliela restituisce in comodato d’uso a vita. Per entrare in contatto con Alessandro e suo fratello, il benefattore ha contattato il Sindaco di Livorno; ma ha voluto l’anonimato assoluto dichiarando: “Quando si fa del bene lo si fa e basta, senza pubblicità, senza altri fini, come un imperativo categorico”.

APPUNTATO SCELTO LUIGI DIVAN (GUARDIA DI FINANZA)

In forza alla Scuola Alpina di Predazzo, l’App. Scelto Luigi Divan, lo scorso 6 gennaio, libero dal servizio, stava tornando a casa. Attraversando Panchià, comune in provincia di Trento, notò del fumo denso e delle fiamme fuoriuscire dalla finestra di un’abitazione. Senza indugio, si è fermato per capire meglio cosa stesse accadendo. Appreso che l’appartamento era abitato da due persone anziane e disabili, ha deciso di intervenire e di entrare nell’abitazione oramai completamente avvolta delle fiamme e dal fumo, mettendo in serio pericolo la propria incolumità. Con grande difficoltà ma con determinazione è riuscito a mettere in salvo i due malcapitati restando poi in attesa dell’intervento dei vigili del fuoco. Un esempio di altruismo, un gesto di coraggio che ha salvato due vite umane.

GABRIELE BENEDETTI (ROMA)

Si tuffa in acqua e salva quattro bagnanti, l’autore di questo gesto eroico è Gabriele Benedetti, 33 anni, osteopata di Monteverde (RM). Tutto avviene a Cala Sinzias, in Sardegna, dove si trovava in vacanza, il 22 agosto 2017..Nel primo pomeriggio, la voce di un papà disperato richiama l’attenzione dei bagnanti, grida al figlio di tornare a riva…. ma il bimbo non ce la fa, le onde sono fortissime, lo schiacciano contro la scogliera. Gabriele Benedetti decide di intervenire pur consapevole del pericolo. Con grande difficoltà riesce a raggiungere il bambino, lo fa salire sulla schiena e lo porta a riva.

Poco più tardi, nonostante il divieto di tuffarsi in acqua, in molti stavano facendo il bagno; una coppia di fidanzati di circa 20 anni si tuffa ma dopo poche bracciate sono in evidente difficoltà e vengono risucchiati dalla corrente. Benedetti decide di intervenire nuovamente, non ci ha pensato due volte. Poteva finire in tragedia ma il nostro eroe non si è perso d’animo, è riuscito a salvare i due giovani e anche un altro bagnante intervenuto a formare una catena umana per portare a riva i malcapitati. Ha dichiarato: “C’è stato un momento in cui ho pensato di non farcela, mi sentivo stanco, ma non mi sono arreso; Lo rifarei altre mille volte.

COMITATO INTERNAZIONALE DELLA CROCE ROSSA (GINEVRA)

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa nacque a Ginevra nel 1863 da cinque cittadini svizzeri per curare e proteggere i feriti ed i malati degli eserciti in campagna, che venivano sempre barbaramente abbandonati sui campi di battaglia. Da lì grazie ad Henry Dunant, che ne fu il fondatore con il suo celebre testo “Un Souvenir de Solferino”, nacque la Croce Rossa. Essa è la prima grande idea umanitaria laica della storia. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa è stato anche il fondatore del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che oggi conta ben 196 Società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

Nel 1917 il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha ricevuto il premio Nobel per la pace, unica istituzione ad essere premiata in quei terribili quattro anni di guerra, quando l’assegnazione dei premi Nobel in segno di lutto fu totalmente sospesa.

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ARCHITETTO GILBERT HUYBERECHTS – (LUSSEMBURGO) ALLA MEMORIA

Gilbert Huyberechts (1946-2010) ha dedicato la sua vita a difendere i diritti delle persone con autismo e le loro famiglie, con l’obiettivo di migliorare la loro qualità di vita.

Essendo padre di un giovane con autismo grave, ha dovuto affrontare le difficoltà che incontravano allora le famiglie che volevano sostenere i loro figli che presentavano questa disabilità. Quando iniziò la sua battaglia, l’autismo era sconosciuto, ma lui decise di battersi per il bene di suo figlio e per le altre persone autistiche, dimostrando la sua generosità e il suo altruismo.

La sua conoscenza e la sua energia erano fuori dal comune. Ha dedicato a tutta la sua vita per migliorare le condizioni di vita delle persone con autismo, non soltanto nel Lussemburgo, ma anche a livello europeo, diventando un punto di riferimento per i genitori di figli autistici in Europa. È sotto la sua presidenza, tra il 1989 ed il 2000, che Autismo-Europa, il principale ente no profit a livello mondiale, costituito da familiari di persone con autismo, si è sviluppato ed è stato riconosciuto come un movimento unitario ed affidabile di difesa dei diritti e degli interessi delle persone disabili più escluse. Gilbert ha anche contribuito attivamente alla creazione ed allo sviluppo del forum europeo delle persone disabili di cui fu anche vicepresidente e tesoriere. È anche stato uno dei fondatori e ispiratori dell’Associazione mondiale dell’autismo.

L’impegno profuso, l’abnegazione per gli ultimi lo ha portato a rinunciare alla carriera, ai propri interessi persino alla cura di sé. Muore a 64 anni per un infarto durante un incontro con i familiari, Lussemburgo e tutta Europa lo celebrano oggi come uomo che sacrificando tutta la propria esistenza ha confermato i valori di democrazia, rispetto della vita e civiltà, vere radici della nostra Europa.

CAPORAL MAGGIORE CAPO GIOVANNI DE RISO (ESERCITO)

Nel maggio del 2016, libero dal servizio, si trovava a Santa Maria Capua Vetere (CE), dai suoi genitori. Notando del fumo misto a fiamme uscire da una palazzina si è subito allertato: delle persone gridavano in preda al panico segnalando la presenza di una bambina di due anni all’interno dell’edificio in fiamme. Immediatamente decise di intervenire e si precipitò all’interno della struttura per cercarla. L’ha trovata nella sua culla, l’ha presa in braccio portandola in salvo e consegnandola alle cure del personale giunto sul posto. De Riso rappresenta un esempio di temeraria condotta pregna di solidarietà umana ed altissime virtù civiche, valori fondamentali per la nostra società.

MARESCIALLO CAPO ORAZIO CAPALBO (CARABINIERI)

Era l’agosto del 2015, quando una imponente alluvione colpì il Comune di Rossano in provincia di Cosenza. In licenza di trasferimento e in abiti civili, in qualità di socio volontario dell’European Radioamateurs Association, colonna Mobile della Protezione Civile, accolse una richiesta di intervento, raggiungendo con mezzi propri una zona isolata e particolarmente colpita dall’eccezionale ondata di maltempo. Riuscì a trarre in salvo due anziani rimasti intrappolati nella loro abitazione ormai invasa da fango e detriti; due donne, di cui una disabile, anche loro rimaste bloccate in un’abitazione completamente allagata. Si recava poi presso un camping dove un gruppo di tredici scout e due accompagnatori erano rimasti bloccati, riuscendo a metterli in sicurezza.

L’interessato, per la sua condotta, è stato proposto al Ministero dell’Interno, con parere favorevole della scala gerarchica, per la concessione di una Medaglia al Valore Civile ed è ricompensato con la concessione di un Encomio Solenne del Comandante Generale dell’Arma, come prima attestazione di merito.

RIMANTAS KAUKENAS, FONDAZIONE CHARITY GROUP (REPUBBLICA DI LITUANIA)

Rimantas Kaukenas Charity Group è una fondazione a scopo benefico, il cui operato è rivolto ai bambini lituani malati di cancro in stadio avanzato. Grazie all’aiuto di personaggi noti del mondo dello spettacolo e dello sport, ma anche grazie ai tanti amici che ne supportano l’operato, la Fondazione cerca di migliorare la qualità della loro vita fatta di sofferenza e dolore e spesso, purtroppo, molto breve. Attraverso un’assistenza specializzata, i bambini e le loro famiglie vengono aiutate nel difficile compito di affrontare il trauma della diagnosi e le cure che spesso sono molto lunghe. La speranza e l’impegno e di riuscire a rendere la loro esistenza più luminosa.

VALERIO CATOIA (LATINA)

Valerio Catoia è un giovane con un handicap …. ma questo non gli ha impedito di diventare un atleta e anche un eroe dei nostri tempi. Nuota da quando aveva tre anni. Uno sport che gli era stato consigliato per potenziare la muscolatura, temendo che potesse avere problemi nella crescita; è diventato un campione. A tale passione ha poi aggiunto l’atletica con allenamenti quotidiani, impegni con gli scout e lo studio presso il liceo “Manzoni” di Latina. La scorsa estate era spiaggia a Sabaudia, alla Bufalara, stava facendo il bagno col suo babbo quando si è accorto di una bambina in difficoltà.

Non ha esitato ad aiutarla. Valerio, 17enne di Latina, ha salvato quella bambina di 10 anni dall’annegamento: l’ha raggiunta e le ha tenuto la testa fuori dall’acqua, l’ha accompagnata a riva affidandola alle cure dei bagnini. Un gesto che evidenzia la grande personalità di un giovane uomo che, seppur svantaggiato, ci dimostra come la forza di volontà e l’impegno possano rendere possibili anche le cose più difficili. Oggi, per lui, un riconoscimento speciale che va anche al suo allenatore, signor Cavana e ai suoi familiari che l’hanno sempre sostenuto e incoraggiato in un percorso di vita più difficile rispetto a quello della maggior parte di noi.

DIPLOMI DI BENEMERENZA

EQUIPE MEDICINA D’URGENZA OSPEDALE DI SAN GIOVANNI DI DIO – (FIRENZE)

All’Equipe di Medicina d’Urgenza Ospedale Di San Giovanni Di Dio un riconoscimento per l’impegno, la professionalità e la capacità di soccorrere, assumendosi grandi responsabilità, persone che si rivolgono al Pronto Soccorso, talvolta in pericolo di vita. In particolare si ricorda il soccorso ad un paziente giunto con sindrome compartimentale addominale. L’equipe, appurato che l’uomo si trovava gravissime condizioni, senza perdere tempo prezioso, lo sottoponeva a laparotomia d’urgenza direttamente nella Shock Room. È grazie a questo intervento, seguito poi da quello dei medici della rianimazione, e del reparto di chirurgia e medicina d’urgenza, che il paziente ha potuto salvarsi. All’Istituto Scudi di San Martino sono giunte numerose lettere di cittadini che si complimentano per il calore e l’umanità con cui vengono seguiti durante le cure presso questa struttura che rappresenta un’eccellenza della Regione Toscana.

ITALO PAOLINI – (ARQUATA DEL TRONTO)

Italo Paolini è medico di medicina generale, esercita con passione e dedizione la propria professione nei comuni montani di Arquata del Tronto e Venarotta (AP). Non si è fermato quando il terremoto ha scosso e devastato quelle terre. È rimasto al servizio dei cittadini utilizzando prima una tenda e poi un container. Ha pensato anche a chi ha dovuto lasciare la propria abitazione per trasferirsi nelle strutture alberghiere della costa: ha infatti attivato un ambulatorio dove offrire assistenza una volta alla settimana.

Attualmente è in fase di realizzazione una struttura di erogazione di servizi socio-sanitari da lui ideata e coordinata: Progetto «Assieme» (Assistenza Socio-Sanitaria Integrata per Evoluzione e Miglioramento Erogazione servizi di cure primarie). Oltre alla Medicina Generale, saranno erogati i servizi di Pediatria, infermieristici, per la Salute Mentale e l’Assistenza sociale. La struttura sarà dotata anche di strumentazioni per gli esami specialistici. Un progetto che gli fa onore e che contribuisce ad evitare lo spopolamento di quelle zone, che versano tuttora in grandi difficoltà.

PRIMO MARESCIALLO PIERO COSSALTER (ESERCITO)

Sottufficiale in servizio presso la Sezione Staccata Autonoma di Pescara, si è sempre impegnato con dedizione e professionalità in tutte le attività, distinguendosi particolarmente, al di fuori del servizio, in varie circostanze, tra cui in occasione del sisma che colpì la città de L’Aquila nel 2009. Cossalter, dotato di una pregevole capacità organizzativa nonché di un profondo e radicato senso del dovere, spirito di sacrificio e di corpo, si è sempre impegnato con dedizione ed iniziativa nel soccorso alle popolazioni dell’Abruzzo e delle Marche: usufruendo dei propri giorni di licenza e sfruttando le capacità acquisite nei reparti alpini, ha collaborato, con spirito di abnegazione, con i responsabili delle amministrazioni della città di Chieti e del paese di Guardiagrele (Ch) isolati dalla neve. Ha coadiuvato, per diversi giorni, il personale degli altri Corpi dello Stato rimuovendo le macerie e recuperando i corpi delle vittime nel Comune di Pescara del Tronto devastato dal terremoto. Ha promosso raccolte di fondi e beni di prima necessità impegnandosi in prima persona a consegnarli ai centri di raccolta.

SERENA PADOVANI (FIRENZE)

Questo riconoscimento alla professoressa Serena Padovani per la preziosa attività rivolta alla popolazione detenuta nel carcere di Prato ed al personale ivi operante. Nel corso degli anni ha contribuito a realizzare diversi progetti finalizzati al recupero ed al reinserimento dei detenuti all’interno della società. È stata la promotrice di numerose visite effettuate nei Musei fiorentini, momenti in cui i detenuti hanno potuto esprimere la loro volontà di riscatto attraverso la descrizione di un quadro e/o alla ammirazione di sculture, opere di artisti importanti.

Non meno preziosa e stata la sua collaborazione in veste di tutor per tutti gli studenti universitari che hanno sostenuto esami connessi alle materie storiche e alla storia dell’arte. In ultimo e non di minore importanza, e stato l’apporto della Prof. Padovani per quanto riguarda l’organizzazione di attività culturali destinate al personale operante nel carcere e alle loro famiglie; occasione di aggregazione e di nuove conoscenze per tutti. Tutte queste iniziative sono state realizzate a titolo gratuito, con il coinvolgimento anche di prestigiosi nomi in ambito accademico.

PRIMO MARESCIALLO GENNARO ESPOSITO (AERONAUTICA MILITARE)

Il Primo Maresciallo Gennaro Esposito si è particolarmente contraddistinto per l’impegno profuso, in qualità di volontario della Pubblica Assistenza, a favore delle popolazioni colpite dal sisma del centro Italia nell’agosto dello scorso anno. Ha prestato la sua preziosa opera a Musicchio, comune di Amatrice, ricoprendo il ruolo addetto alla “Squadra di Soccorso Sanitario”. Successivamente nella frazione di Villa Montalto, comune di Cessapalombo (MC) come addetto alla “Squadra Logistica”.

ISPETTORE SUPERIORE FRANCESCO LISCI (POLIZIA PENITENZIARIA)

L’Ispettore Superiore Francesco Lisci, della polizia penitenziaria, libero dal servizio, col suo tempestivo intervento, prodigandosi con non comune senso di abnegazione, ha impedito il verificarsi di un tragico evento a scapito di una ragazza appena ventenne. Mentre passeggiava col suo cane a Limite sull’Arno, città dove risiede, ha notato la ragazza in stato confusionale che camminava nel senso contrario al suo. Si è subito reso conto che aveva bisogno di aiuto. Poco dopo l’ha vista correre verso il centro di una strada per farsi travolgere dalle auto.

Il suo immediato intervento ha così evitato il tragico epilogo. Intuendo che la ragazza avrebbe potuto ripetere il gesto l’ha seguita e ha allertato anche i Carabinieri. Effettivamente quella ragazza voleva morire e in preda a una crisi nervosa gridava di lasciarla stare. Lisci non l’ha abbandonata e con l’intervento dei Carabinieri e dei volontari giunti con l’ambulanza, la ragazza è stata soccorsa e affidata alle cure del personale medico.

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