Raimondo Perodi Ginanni – Presidente 2011-2012

Prima di entrare in carica come 15° Presidente del Club Firenze Bisenzio, ritenni giusto colmare un mio latente dubbio su cosa signifi casse per davvero “essere e fare Rotary”: decisi perciò di prendere l’aereo per gli Stati Uniti e partecipare alla Convention Internazionale del Rotary, che nel maggio del 2011 si tenne a New Orleans. In effetti, ancorché forte dei miei precedenti 10 anni da rotariano, feci una scoperta sensazionale: l’acqua calda! Che di questo si trattava; scoprii infatti il sillogismo assoluto: Rotary uguale Servizio. Scoprii anche qualcosa in negativo: non reperii traccia di cene (più o meno vituperate), di stucchi, di pizzi, di merletti, se non forse come mezzo per la convivialità tra i rotariani, creare cioè amicizia, al fi ne di essere attori protagonisti nel Fare Service.

Durante l’anno da me presieduto, di “scuse” per stare insieme ne abbiamo avute molte, visto che il menù proposto risultò assai vario. Oltre agli impegni consueti e ricorrenti (tipo S. Anna, i caminetti organizzati dai soci, i vari interclub), rammento: le gite all’Elba, a Torino ed a Pavia e le visite alla Sinagoga di Firenze, alla Tessitura di Rovezzano, al cappellifi cio di Signa, al Museo Gucci; il Teatro Dante col nostro Rotaract per “Cocktail per un delitto” (legato al service per la Caritas di Campi, vedi più sotto); il concerto “Magia Caruso” a Villa Bellosguardo con tre sindaci e la senatrice Di Giorgi; le serate con relatori sui più vari argomenti: dalla moda degli Etruschi alle Religioni, dagli artisti leonardiani alla corretta alimentazione, dalla preziosità dell’acqua “oro blu” all’arte orafa nel Ventennio, dalla cardiologia alle operazioni col laser, dagli orologi alla crisi economica; per ciliegine pure le curiosità sulle pitture “strappate” e per il corso fl ash di sommelier “grappolo nel bicchiere”.

Queste “scuse” han fatto si che i soci, grazie alla loro continua ed operosa presenza, spingessero al massimo sui services che abbiamo realizzato, forse poco numerosi, ma di certo consistenti dal punto di vista economico: il “progetto Gabbiano e Albatros” al Palagetto di Signa (la cosiddetta “stanza morbida” dedicata ai bambini con problematiche psicomotorie, service per quell’anno col maggior contributo della Rotary Foundation tra i club toscani); l’iniziativa “LaStra-da del cuore”, volumetto d’informazione medica presentato al Centro Sociale di Lastra a Signa, ai fi ni del corretto stile di vita e di alimentazione per famiglie giunte,

da altri paesi; l’acquisto del sollevatore idraulico per il magazzino della Caritas vicariale di Campi; l’asta di quadri per l’asilo dei bimbi a Sollicciano (progetto faticosamente inaugurato ben 4 anni dopo); il progetto forse più signifi cativo, e che ha coinvolto a nostro traino anche l’RC e l’RC Isola d’Elba è stato quello della residenza elbana dei “Sassi Turchini” dedicata ai ragazzi diversamente abili: abbiamo donato tutti i rivestimenti e tutti i sanitari della struttura; questo progetto è andato avanti sia nell’anno successivo di Piero Funis che, recentemente, con l’iniziativa dedicata del nostro Rotaract. Sono questi i risultati che devono inorgoglire nell’intimo i rotariani del nostro club e che, non lo nascondo ed anzi ne vado fi ero, hanno dato un senso vero ed unico alla mia attività e responsabilità di Presidente.

Desidero chiudere con una rifl essione sull’incarico di Presidente: per non impazzire tutti gli anni a trovare il “martire volontario” sarebbe bene che questo incarico divenisse automatico per anzianità di socio nel club. I soci ancora vergini di carica scoprirebbero che con un minimo di organizzazione mentale, certo anche con volontà e ferma determinazione, questo ruolo si porta avanti con soddisfazione anche durante la propria attività lavorativa, non importa essere in pensione. Ci sono certo alcuni oneri ma anche molti onori nel rispettare, portare avanti e realizzare il sillogismo Rotary uguale Servizio.

Raimondo, quale Presidente della commissione Rotary Foundation, in occasione del “Centenario della Fondazione” ricorda:

Nell’anno rotariano 2016/2017, la nostra Fondazione Rotary compie 100 anni. Si tratta di un secolo in cui i soci del Rotary hanno contribuito signifi cativamente a cambiare la vita delle persone meno fortunate, migliorandone le possibilità e stili di vita nelle comunità in tutto il mondo. E questo è senz’altro il motivo per cui è bene ricordare e celebrare questa signifi cativa ricorrenza.

La Fondazione Rotary, grazie ai contributi dei soci, ha infatti fi nanziato migliaia di progetti per fornire acqua pulita, combattere le malattie, promuovere la pace, fornire l’istruzione di base e far crescere l’economia locale in zone dove spesso l’esistenza e sussistenza giornaliera è davvero a rischio. Tra i tanti service, come ormai arcinoto a tutti i rotariani del mondo e non solo a loro, merita rammentare che siamo in primissima fi la nello sforzo di eradicare la polio in tutto il mondo col progetto “END POLIO NOW”.

Sappiamo come questo progetto abbia fatto breccia su Bill Gates, l’uomo più ricco del mondo, ma forse non tutti ne conoscono i “numeri”; è invece bene leggere cosa si trova in merito sul sito “My Rotary”: Nel 2007, la Fondazione Gates aveva lanciato una sovvenzione Sfi da da 100 milioni USD alla Fondazione Rotary per l’eradicazione della polio che, nel 2009, è aumentata a 355 milioni USD. Il Rotary aveva accettato di raccogliere 200 milioni in fondi entro il 30 giugno 2012. E i Rotariani avevano vinto la sfi da raccogliendo 228.700.000 USD. “D’ora in poi, la Fondazione Gates provvederà ad equiparare due dollari per ogni dollaro impegnato dal Rotary, fi no ad un massimo di 35 milioni USD l’anno, per ridurre il defi cit dei fondi di fi nanziamento necessari per l’eradicazione della polio fi no al 2018”. Così ha dichiarato Jeff Raikes, CEO della Fondazione Gates, in un annuncio video preregistrato trasmesso nel corso della sessione plenaria del 25 giugno. Se viene realizzata in pieno, il valore di questa nuova partnership con il Rotary raggiungerà oltre 500 milioni USD.

Non c’è nulla da aggiungere se non la conferma di essere noi rotariani ammirati, certo da Bill Gates, ma dalla nostra mitica Fondazione che ha saputo suscitare queste vette assolute di apprezzamento.

Non trovo utile qui fare uno mero elenco di quanto il nostro club ha fatto da vent’anni a questa parte in ambito di service che hanno incontrato il sostegno della Rotary Foundation. Rammento solo che abbiamo presentato progetti sempre ritenuti meritevoli di contributo tanto che, anche alla partenza riorganizzativa della Fondazione col progetto pilota “Visione Futura” siamo risultati primi tra i club del distretto 2070 nell’anno 2010/2011 e primi tra i club in Toscana nell’anno 2011/2012.

Negli anni successivi e fi no ad oggi, la fetta dei contributi per club si è ridotta perché un numero sempre maggiore di club ha giustamente capito il meccanismo di acquisizione di questi fondi; resta l’impegno e la soddisfazione di proseguire su questa strada e di perseguire sempre e comunque questo obiettivo assai meritorio.

W il Rotary, W la Fondazione Rotary.

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