La Toscana tra crisi e ripartenza, la conviviale con Giuseppe Salvini

In occasione della conviviale del RC Firenze Lorenzo il Magnifico che si è svolta il 29 settembre nella suggestiva cornice di Villa Viviani, abbiamo avuto l’onore di ospitare il dott. Giuseppe Salvini, Segretario Generale CCIAA di Firenze, che ci ha parlato di “Firenze e la Toscana tra crisi e ripartenza“, un argomento attuale, interessante e molto sentito.

Introdotto dal nostro presidente Pino D’Aliesio – seduto al tavolo d’onore insieme al vicepresidente Stefano Sacchetti e a Giulio Benevento, vicepresidente Rotaract Firenze Bisenzio – e davanti all’attenta platea dei soci,  il dott. Salvini ci ha abilmente spiegato che, nonostante la ripresa piuttosto vivace che ha caratterizzato questi ultimi due anni, adesso stiamo attraversando un momento economico particolarmente delicato.

“Stiamo ancora vivendo lo slancio di un 2021 che è stato di grande performance, trainato soprattutto dall’export e dalle grandi eccellenze della Toscana, il 2022 sta procedendo ancora su questa scia ma purtroppo ora questo ciclo economico sta rallentando, sicuramente a causa del caro energia,  dell’aumento del prezzo delle materie prime e dei numerosi strozzamenti nella catena dell’approvvigionamento. Ci stiamo avvicinando all’ultima fase dell’anno col freno a mano tirato perché i costi estremamente alti dell’energia stanno appesantendo i costi delle imprese e riducendo i margini e i fatturati. Nel 2023 le stime che abbiamo mostrano una progressione del PIL del – 0,7 – 0,1; sono decimali ma danno il segnale di un rallentamento, sicuramente indotto anche dal conflitto Russia-Ucraina che sta pesantemente condizionando tutti gli approvvigionamenti energetici”.

In questa situazione così complessa e incerta, secondo il dott. Salvini in Toscana esistono fortunatamente dei punti di forza che la diversificano dal resto del Paese garantendo un vero e proprio valore aggiunto.

“Ricordiamo che in Toscana sono situate il 25% delle imprese del settore della moda: un prodotto che, anche nei momenti di crisi, trova sempre un numero di grandi consumatori; poi citiamo la grande meccanica di precisione, la farmaceutica, il turismo e l’eccellenza agroalimentare. Oltre a questo abbiamo importanti centri formativi, come il Polimoda e il Sant’Anna di Pisa. Io credo che anche in un momento non facile come quello che ci aspetta, queste eccellenze toscane possano rappresentare un quid in più rispetto al resto dell’Italia”.

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