Francesca Avezzano Comes – Presidente 2004-2005

Ho avuto l’onore di presiedere il Rotary Club Bisenzio Firenze nell’annata 2004-2005, in occasione del Centenario della nostra Associazione. Questa ricorrenza è stata al centro di tutta la mia annata di Presidente, e molte sono state le occasioni di celebrazione di questo importante anniversario. Insieme agli altri Rotary dell’Area Medicea, abbiamo partecipato ad iniziative comuni che sono state organizzate per il Centenario; autonomamente, poi, abbiamo deciso di realizzare una serie di attività che si riallacciavano in parte al percorso, proprio al club, di servizio al territorio, e che in parte hanno anche costituito un’ innovazione nella storia del club, innovazione voluta proprio per celebrare l’ anniversario della nostra Associazione. In particolare, abbiamo deciso di concentrare le iniziative “per il Centenario” attorno a tre temi principali:

I rapporti con le istituzioni Seguendo le indicazioni del Presidente Internazionale e del Governatore Rampioni, abbiamo intensifi cato i rapporti con le Istituzioni, con una serie di signifi cative iniziative, tra le quali ricordo come particolarmente signifi cativa la Visita Uffi ciale alla Camera dei Deputati, dove abbiamo assistito ad una seduta dei lavori e visitato il Palazzo di Montecitorio, la serata in Onore della Marina Militare Italiana, nostro ospite e relatore l’Ammiraglio Franco Paoli, allora Direttore dell’ Accademia Navale di Livorno, e, in interclub con i Rotary Club Fiesole e Firenze Certosa, la Manifestazione di Presentazione del 53° Raduno dei Bersaglieri tenutosi quell’anno a Firenze nel mese di maggio; questi ultimi appuntamenti si sono svolti alla presenza del Sottosegretario alla Difesa, Senatore Francesco Bosi, socio onorario del nostro Club, e delle più alte autorità militari e civili, ed hanno avuto ampia eco sulla stampa fi orentina.

Service alla Comunità In collaborazione con la Commissione per la Rotary Foundation del Distretto 2070, che nell’annata intendeva onorare il nostro centenario sponsorizzando, tra le altre, un’iniziativa che avesse una valenza “distrettuale” e quindi una presenza più ampia del solo territorio di pertinenza del singolo club, abbiamo deciso, insieme agli amici del Rotary Club Bologna, di supportare ed impegnarci insieme con spirito rotariano nel Progetto Centro Ascolto Solidarietà Ant, (Call Center Ant). La Fondazione ANT Italia Onlus opera dal 1978, in Italia ed all’estero, nel campo dell’assistenza domiciliare ai sofferenti di tumore. Il PROGETTO CASA è stato indirizzato non solo alle persone assistite dall’ANT (Associazione Nazionale Tumori) affette da patologie tumorali in stato avanzato e avanzatissimo con sintomatologia grave e con problematiche psicologiche, morali e sociali rilevanti, ma anche alle famiglie d’appartenenza e a tutti i cittadini che intendono avere informazioni di pertinenza oncologica e sostegno psicologico. Con il PROGETTO CASA abbiamo inteso pertanto garantire un servizio di assistenza e di informazione per mezzo di una linea dedicata con un numero verde. Il progetto è stato realizzato sia presso la sede di Bologna (per la regione Emilia Romagna- San Marino) che presso la sede di Firenze (per la regione Toscana) della stessa associazione, coprendo così tutto il territorio del nostro Distretto Rotariano 2070. L’ iniziativa si è proposta di attivare un’attività di ascolto e di supporto psicologico ai malati ed ai loro familiari, realizzata tramite esperti psicologi collaboratori ANT e psicologi rotariani che sono stati i supervisori del progetto.

Attività sul territorio Non poteva mancare, tra le iniziative più importante da noi volute per le celebrazioni del centenario, un progetto specifi co per il nostro territorio, che proseguisse il lavoro già fatto in precedenza in collaborazione con le associazioni di disabili, lavoro che ci aveva già portato nel passato grandi soddisfazioni morali e rotariane e riconoscimenti distrettuali. In particolare, in questa annata così signifi cativa volevamo ideare un service da realizzare anche in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche della zona, in un territorio dove molti sono i problemi dovuti alla diffi cile integrazione tra studenti di diverse nazionalità, particolarmente numerosi i cinesi, e alunni con diverse abilità. Il progetto “Itinerando”, realizzato in cooperazione con l’ Associazione POHAFI (Polisportiva Handicap Fiorentina) è stato indirizzato all’informazione della pratica sportiva dei diversamente abili partendo dalle scuole dell’obbligo ed in particolare agli alunni disabili inseriti nelle varie scuole e classi. Obiettivo del progetto l’informazione sulla pratica sportiva, la sollecitazione alla socializzazione, il riconoscimento di sè e degli altri in situazione di gruppo, nonché lo stimolo all’autosuffi cienza e al superamento d’ogni disagio. Il tutto attraverso un ciclo d’incontri con alunni di classi in cui partecipano soggetti disabili, allo scopo di far avvicinare i ragazzi ad attività ludiche motorie – sportive attraverso giochi non codifi cati, che danno al soggetto l’emozione di nuove opportunità di conoscenza, il senso del rispetto di sé e degli altri e la condivisione di momenti di socializzazione fra disabili e normodotati. Primo istituto ad aderire all’ iniziativa, la Scuola Media Statale Matteucci Garibaldi – di Campi Bisenzio.

Attività Editoriale Non poteva mancare, nell’ anno del Centenario, una pubblicazione ad esso dedicata a celebrarlo, proseguendo così nella vocazione culturale ed editoriale del Rotary Club Firenze Bisenzio.

Il libro della storica dell’arte Cristina Sirigatti su Mario Moschi fi no al 1942. L’occhio, la memoria, la mano, la sincerità ha ricostruito l’attività dello scultore Mario Moschi, nato a Val di Rose, una piccola frazione di Lastra a Signa, il 6 maggio 1896, e il vivace clima culturale lastrigiano dei primi decenni del Novecento, al quale il volume ha inteso dare riconoscimento. Il Moschi, incoraggiato e sostenuto dallo scultore Oreste Calzolari, allora direttore della famosa Manifattura di Terrecotte di Signa, specializzata nell’imitazione di ogni genere d’antichità, fu a lungo attivo nell’area fi orentina e su tutto il territorio nazionale.
Lo studio si conclude con un breve accenno alla situazione dell’arte in Italia nell’immediato secondo dopoguerra, quando la critica – preoccupata di fare tabula rasa di tutto ciò che appariva in qualche modo compromesso con il regime fascista – condannò all’ostracismo molti degli artisti che, anche al di là di ogni ideologia, nel Ventennio erano stati grandemente apprezzati.
Con questa iniziativa ci siamo quindi proposti di rendere omaggio al tessuto sociale e culturale del nostro territorio, onorando un artista che, ingiustamente trascurato, tornato fortunatamente alla ribalta, anche per nostro merito, grazie al suo attaccamento alla tradizione ed al suo stile schiettamente figurativo.
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