Carlo Bartoli, fake news e diritto di cronaca | VIDEO

Nella bella cornice di Villa Olmi a Firenze si è svolto un incontro “Fake News e Diritto di Cronaca” organizzato dal Rotary Club Firenze Lorenzo Il Magnifico, tra gli altri  ospite della serata il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli.

“Il nuovo scenario nel quale ci troviamo a vivere è profondamente diverso da quello del passato” – racconta Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana – “soprattutto perché in passato ci affidavamo alla mediazione del giornalista delle grandi testate che costruiva per noi il palinsesto dell’intera informazione della giornata.  Adesso viene meno forse l’importanza dei contenitori, non ci affidiamo più ad una sola testata, ma abbiamo una pluralità di scelte.”

Un tema quanto mai attuale che mette al centro lo scenario in cui stiamo vivendo molto diverso da quello del passato,  e che richiede forse un passo avanti di ognuno di noi.

“Siamo davanti ad una grande quantitativo di informazioni” – prosegue Bartoli – “è essenziale sviluppare una capacità, una consapevolezza nell’attingere le informazioni. A valutare quella che è l’informazione taroccata, quella volutamente contraffatta da quella che è fatta secondo canoni etici e deontologici. Bisogna diventare adulti come cittadini “

Molto partecipati gli interventi dei rotariani presenti, in particolare il presidente Sandro Sabia si è soffermato sull’opportunità dei titoli “strillati”.

“Il rischio è quello che mettendo in prima pagina o su una civetta una notizia efferata” – puntualizza Sabia – “si potrebbe innescare un comportamento emulativo.  Ed allora a cosa serve? A far vendere una copia in più dal giornale?”

I social media hanno reso l’informazione immediata e circolare, un grande potere che ogni cittadino può utilizzare liberamente ma che innesca inevitabilmente dei meccanismi virali anche di notizie false.

“Un semplice mi piace, una semplice condivisione abilita, certifica una notizia che magari è completamente falsa.” – prosegue Bartoli – “Quindi prima di fare un ‘Mi Piace’ o di condividere c’è da pensarci bene se non sappiamo quella notizia da dove arriva chi l’ha messa e per quali finalità.”

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