4.500 euro in favore del programma rotariano End Polio Now-PolioPlus

Tutti al Verdi, al Teatro Verdi di via Verdi…No, non è da via Verdi che si entra in questo teatro che spalanca i suoi portoni ad arco proprio di fronte alla fermata dell’autobus, come si aspetterebbe qualcuno privo di fantasia, dato il nome del teatro e della via: curiosamente si entra invece girando l’angolo in via Ghibellina, dove splendono le luci del foyer tutto vetri che accoglie e dà il benvenuto agli spettatori di questa serata inaugurale della stagione concertistica 2019-2010 dell’Orchestra della Toscana, che Daniele Rustioni dirige da cinque anni come “Direttore principale”. Oggi 25 ottobre 2019 sono eccezionalmente presenti anche 450 Rotariani di 18 Rotary Club dell’area fiorentina, famiglie comprese, che devolveranno il ricavato netto dell’acquisto dei biglietti alla Fondazione Rotary per finanziarne il programma di eradicazione della Poliomielite nel mondo intero noto come “Programma POILIOPLUS”: sono 4.500 euro offerti dai Rotary fiorentini come loro contributo alla lotta alla polio, col miraggio della sua eradicazione dalla faccia della terra. O meglio: dai pochissimi Paesi in cui la polio ancora resiste non essendo finora stato possibile vaccinare tutti i bimbetti con la gocciolina di vaccino in bocca, che li protegge dal contagio del virus che si annida in acque inquinate. Dove? Solo nei Paesi in guerra dell’estremo Oriente: Afganistan e Pakistan, dove i volontari del Rotary e delle altre organizzazioni che collaborano con il Rotary sono stati respinti dalle fazioni in guerra, o hanno rinunciato per espresso divieto dei governi belligeranti. Aspettano pazientemente che si calmino le acque per tornare all’attacco della polio, armati di vaccini e di zuccherini da depositare direttamente in bocca ai ragazzini da vaccinare. Ogni anno sembra che le cose vadano meglio, poi spunta un nuovo focolaio di guerra, di guerriglia, di contrasti più o meno etnico-religiosi e tutto si ferma di nuovo. E si deve ricominciare da capo, non appena è possibile entrare negli abitati dove sono cessati i conflitti, a portare i vaccini che salveranno i ragazzi dalla polio, cioè dalla paralisi degli arti, e talora anche dalla morte quando la malattia colpisce la respirazione: chi non ricorda i “polmoni di acciaio” in cui venivano infilati i malatini per farli respirare? Anche un simpatico “barrino” accoglie gli spettatori del Verdi, apprezzato dai Rotariani di buon appetito che non hanno già “provveduto” in uno dei tanti locali che pullulano intorno al teatro: come chi scrive che, ignaro del bar “intra moenia” cui sopra, ha trovato ristoro chez il glorioso gelataio (ex) Vivoli dove ha ottenuto anche un discreto toast, prima del doveroso gelato al caffè e cioccolato, entrambi niente male. Ma anche l’interno del Teatro Verdi, dopo il foyer milleluci e la hall da grand-hotel, è super chic e charmant: tutto in rosso, con i cinque ordini di palchi che si inseguono lassù fino al soffitto, illuminato con eleganti globi di opalina disposti a corona, invece dei gruppetti di tre come sotto ai “palchetti”, come erano chiamati familiarmente un tempo (non lontanissimo) quando erano rigorosamente separati fra loro da lievi (quasi) simboliche ma invalicabili tramezze, quindi particolarmente accoglienti e discreti.

La folla sta riempiendo il teatro, il palcoscenico già ingombro di leggii e sgabelli ecco che si illumina all’improvviso e si popola di orchestrali elegantissimi per questa serata inaugurale e rotariana; sono letteralmente circondato dagli amici rotariani, alla mia sinistra una giovane “brunelleschina” mi sorregge la luccicante targa-ricordo della serata che mi ha portato in visione il nostro Presidente Piero Germani per fotografarla prima di consegnarla al Direttore del Teatro Marco Parri che ha consentito questo maxi-service con un drastico taglio al prezzo normale dei biglietti. Davanti a me il PDG Arrigo Rispoli saluta con un sorriso; idem il Presidente dell’EST Stefano Selleri con l’inconfondibile super-barba ottocentesca alla Charles Darwin; e il gigante-buono del RC Firenze Carlo Francini Vezzosi con tanti altri sparsi come me in fondo al teatro. Il Direttore del Teatro puntualissimo, sono appena passate le nove e siamo già in ballo: saluta il Sindaco ovviamente in prima fila, poi tutti noi rotariani e saluta infine il Direttore d’orchestra Daniele Rustioni con una familiarità un po’ scout, cioè semplice e intensa, quasi cameratesca, ricambiata con entusiasmo da Daniele che rivolto al “suo” pubblico ammette candidamente che “siete la mia famiglia” rispondendo così all’invito del “padrone del teatro” di dire qualcosa di bello e affettuoso. Lo ha fatto e via subito fra i suoi orchestrali a dare il via a questo concerto inaugurale con un pezzo originalissimo, stramoderno e in prima esecuzione assoluta, come precisa puntualmente il ricco Programma a stampa della serata. L’autrice Caterina Cecchi è presente in platea, una bella e giovane bionda dal passo dinamico e dal larghissimo sorriso di gioia per gli applausi che seguono l’esecuzione del suo brano per tromba e orchestra dal curioso titolo “In cerchi concentrici” ispiratole da una poesia di Rainer Maria Rilke (1875-1926) citata nel Programma di cui sopra. Sui magici suoni dell’accordatura degli strumenti d’orchestra, che paiono venir su dal sottosuolo, si innesta la musica di Caterina con qualche squillo di tromba sembra voler risvegliare la platea talvolta sommersa dai suoni “liquidi” dell’orchestra simile a un mare di giochi d’acqua, di onde impazzite con stop improvvisi che lasciano di stucco chi ascolta, subito travolto dall’universo intero che sembra esplodere in un caos indifferenziato, poi seguito da un tenue filo melodico che sembra farsi strada, trilla la tromba e poi? E poi noi poveri mortali, malaticci di volfanghino (Mozart) e di franzino (Schubert), ascoltiamo attoniti, ci guardiamo intorno e ci sentiamo inadeguati a questo nuovo mondo musicale di cui percepiamo che ha un significato che però non riusciamo a comprendere, a viverlo, a condividerlo almeno in parte. Peccato, (forse) è colpa nostra, ma non ce la facciamo proprio, così ci sentiamo vecchi e out (fuori) dal main steam (mondo d’oggi) anche se ci siamo anche noi, almeno per condividere ancora il bene che fa il Rotary, anche con il nostro aiuto e il nostro impegno: per esempio con questo concerto inaugurale e rotariano. Quindi grazie Caterina, grazie di aver iniziato questo concerto e questa stagione dandoci modo di esserne parte attiva in favore della lotta alla polio, cioè in favore dei bimbetti di tutto il mondo da mettere al sicuro dalla polio tramite la nostra Fondazione Rotary e i nostri Rotary Club Fiorentini qui presenti stasera, con te. Dopo Caterina ecco il ricchissimo Zarathustra di Richard Strauss, Strauss sì ma non quello dei walzer bensì il suo omonimo bavarese (1864-1949). Sembra di rivedere il film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick che lo infilò nella colonna musicale del suo film di oltre cinquanta anni fa’ (1968) cioè di solo pochi decenni dopo che Strauss la aveva scritta avendo in mente, e nel cuore, il nuovo entusiasmo per l’uomo-super, cioè il super- uomo di Nietsche che aveva affascinato la sua generazione di giovani talenti arcistufi del romanticismo vuoto e decadente di fine secolo (XIX) e fiduciosi della capacità dell’uomo di dominare il mondo con la ragione, la volontà, senza paura e padrone del proprio destino. “Una musica ottimista dedicata al XX secolo in forma fin de siècle” scriveva il giovane musicista (32 anni) come sottotitolo a Zarathustra. Brava l’orchestra e bravo il Direttore, applausi convinti anche agli orchestrali che Daniele (Rustioni) ha invitato ad alzarsi a piccoli gruppi di strumenti (uguali) per essere applauditi quasi singolarmente, molto simpatico e generoso nei loro confronti: applausi per tutti, non solo per lui, il Direttore… Seguono due musiche da balletto del primo novecento: quella del burattino PetrusKa di Stravinskj scritta nel 1911 con “protagonista il mondo russo, la sua cultura, le tradizioni”; e quella di Ravel del 1920 intitolata La valse che è “un omaggio alla memoria di Johann Strauss e ai suoi valzer” secondo il commento musicale sul Programma a stampa del concerto (di stasera) scritto da Gregorio Moppi, classe 1974 musicista, insegnante di Storia della Musica, scrittore e giornalista, fiorentino. Belle musiche, arcinote e sempre godibili, orchestra magnifica e anche l’acustica del teatro non le ha penalizzate come temevo: quindi grazie ORT, grazie Daniele e…Viva il Rotary

Raccontato da nino.cecioni@gmail.com
Editing: Piero Germani

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